Publication Date:
2019-09-20
Description:
La fotogrammetria digitale Structure-from-Motion (SfM) oggi è molto utilizzata poiché permette di
ottenere modelli digitali completi e ad alta precisione con operazioni semplici tanto nella fase di misura,
attuata mediante una normale fotocamera ed eventualmente basata su una rete di appoggio topografico,
quanto in quella di analisi dati. Si tratta di una tecnologia versatile che risulta utile sia in ambito
topografico/geomorfologico [Westoby et al., 2012], sia in ambito architettonico [Teza et al., 2016].
In questo lavoro sono presentati i risultati di una campagna di misura esclusivamente terrestre, quindi
realizzata senza l’ausilio di sistemi aerei quali droni, finalizzata al rilievo di un versante in zona aquilana. Lo
scopo è quello di capire se sia possibile o meno realizzare monitoraggi del terreno realmente utili per
misurare variazioni morfologiche mediante comparazione di modelli multitemporali ottenuti con procedure
di acquisizione dati a basso costo. Tali procedure sono caratterizzate da una logistica di lavoro semplice e
indipendente, senza l’uso di punti di controllo a terra (Ground Control Points, GCPs), tenendo ben presente il
fatto che, in condizioni di emergenza, un rilievo terrestre è fortemente vincolato alla accessibilità delle aree
su cui è possibile camminare ed alla visuale spesso ostruita dalla presenza di vegetazione. Si sottolinea
pertanto che la valenza del lavoro si riferisce essenzialmente al monitoraggio rapido e in presenza di fattori
ostativi all’uso di GCPs, anche se alcuni dei risultati ottenuti riguardo alla risoluzione e alla scelta di una
particolare fotocamera rispetto ad un’altra hanno validità generale.
È infatti di particolare interesse comprendere quale sia la risoluzione spaziale realmente ottenibile, la
quale dipende dall’ottica della camera utilizzata per gli scatti e dalla distanza di lavoro, ma anche dalla
copertura raggiungibile da osservazioni terrestri. È chiaro che, nel quadro di un monitoraggio libero e a basso
costo, si tratta altresì di valutare le prestazioni, in termini di bontà dei modelli fotogrammetrici ottenuti, di
fotocamere di fascia medio-alta ma non necessariamente di tipo professionale. Si parla cioè di apparecchi
acquistabili con cifre contenute in alcune centinaia di euro e non migliaia. Per questo lavoro sono state
utilizzate due fotocamere digitali di produzione Nikon: la D3300 e la Coolpix P520. Inoltre, per avere un
riferimento stabile e preciso per scopi di confronto e validazione dei risultati, è stato utilizzato un laser
scanner terrestre (TLS) long range Optech ILRIS-ER [Optech, 2017].
Il presente lavoro si aggiunge, completandole, alle esperienze precedenti condotte presso la sezione di
Bologna dell’INGV e inerenti al confronto SfM e TLS [Pesci et al., 2015; Teza et al., 2016],
all’ottimizzazione del numero di scatti fotografici [Pesci e Teza, 2016], alla valutazione della risoluzione del
modello fotogrammetrico in funzione del pixel a terra [Pesci et al., 2016a] e alla valutazione dei risultati
ottenibili con fotocamere diverse ma compatibili [Pesci et al., 2016b].
Description:
Published
Description:
1-24
Description:
7A. Geofisica per il monitoraggio ambientale
Description:
N/A or not JCR
Repository Name:
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
Type:
article