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  • GPS  (3)
  • 2015-2019  (3)
Document type
Keywords
Years
  • 2015-2019  (3)
Year
  • 1
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: E’noto che alla riduzione altimetrica del veneziano avvenuta nel corso del XX secolo, e valutata  23 cm rispetto al livello del mare, hanno contribuito, con diversa incidenza, la subsidenza geologica, la subsidenza indotta dai pompaggi di acque artesiane e l’innalzamento del livello del mare. La ricerca sulla subsidenza di Venezia, iniziata nel 1969 con la nascita dell’Istituto per lo Studio della Dinamica delle Grandi Masse del CNR, oggi Istituto di Scienze Marine, concluse la prima complessa fase negli anni ’90, dimostrando, tra le altre cose, l’arresto del processo antropico indotto dagli sfruttamenti artesiani intensivi operati per uso industriale, soprattutto nel ventennio 1950-1970, e registrando nel 1975 un esiguo ma significativo rebound a Venezia. L’avvenuta subsidenza geomeccanica aveva comunque provocato 10-14 cm di irreversibile abbassamento del suolo, con le relative conseguenze. Gli studi a carattere geologico (litostratigrafici, sedimentologici, idrogeologici, ecc.), geofisico, le analisi modellistiche, le misure in situ ed i rilievi altimetrici condotti, se da un lato rassicurarono sull’arresto della subsidenza indotta e sulla stabilità della città lagunare, dall’altro attestarono la necessità di approfondire alcuni aspetti della ricerca ed evidenziarono che il processo subsidenziale era ancora in atto con tassi non trascurabili lungo certi tratti litoranei, alle estremità lagunari e zone limitrofe. Si sono quindi approfonditi ed ampliati gli studi riguardo alle cause naturali e antropiche della perdita altimetrica del suolo. La subsidenza naturale é stata quantificata con maggiore accuratezza individuandone le cause agenti sul breve e lungo periodo; il tasso medio di lungo periodo, calcolato sull’intera serie quaternaria, variabile da 0.3 a 0.5 mm/anno (Kent et al., 2002), è principalmente ascrivibile all’attività tettonica regionale, mentre il tasso medio di breve periodo stimato in circa 1.3mm/a per gli ultimi 40'000 anni è imputabile alla consolidazione naturale dei sedimenti di apporto recente (Bortolami et al., 1984). Negli ultimi secoli il valore della consolidazione naturale veneziana è sensibilmente diminuito fino a ≤0.5mm/anno (Gatto & Carbognin, 1981; Brambati et al., 2003; Carbognin et al., 2005a). Stime attendibili sul trend eustatico sono state calcolate su serie storiche secolari, cioè sufficientemente lunghe da non risentire dei "cicli di breve periodo", non significativi nella valutazione di tendenza (Carbognin & Taroni, 1996). L’innalzamento del livello del mare, uno dei 3 tre fattori responsabili della perdita altimetrica relativa misurata a Venezia, è stato calcolato in circa 1.2 mm/anno (depurato dall’effetto subsidenza) per il periodo 1896 – 2002. Per l’analisi delle cause della subsidenza, per le conseguenze sull’ambiente e per gli sviluppi metodologici, la ricerca si è ampliata anche al di fuori del bacino lagunare dapprima verso il comprensorio meridionale Veneziano-Padovano, dove, per le caratteristiche geomorfologiche del territorio, la subsidenza in atto induce un serio impatto ambientale e socio-economico. In particolare è stata analizzata la subsidenza geochimica che interessa il bacino scolante meridionale, la cui causa principale é da attribuirsi alla perdita di massa per ossidazione che avviene in corrispondenza delle aree bonificate ad uso agricolo in presenza di terreni torbosi superficiali. Nelle zone studiate, dove vaste zone si trovano a quote decisamente inferiori al l.m.m., fino a -4 m, solo per gli ultimi 70 anni è avvenuta una subsidenza superiore a un metro (Figura 4). Anche la contaminazione salina dei suoli, molto estesa in quest’area, è causa di compattazione geochimica dei terreni limo-argillosi. In seguito gli studi hanno interessato le aree nord-orientali della Provincia di Venezia, dove il confronto spazio-temporale dei rilievi altimetrici 2000/1993 aveva evidenziato, tra l’altro, un aumento dei tassi di subsidenza nei settori litorali a vocazione turistica di Cavallino-Jesolo-Caorle ( 4 mm/anno). La livellazione 2004, sebbene confrontabile con la precedente solo su alcuni tratti, conferma questi valori dimostrando la gravità del processo in atto in diversi centri urbani di terraferma e nei litoranei turistici. Per quanto riguarda il monitoraggio della subsidenza, che avveniva principalmente con le livellazioni geometriche, in anni recenti le tecniche basate su misure satellitari con il GPS e l'analisi di immagini radar di tipo SAR, hanno allargato il numero dei sistemi utilizzabili. Con l'intendimento di migliorare le possibilità e la qualità del monitoraggio, sia in specifiche aree urbane di interesse che a scala regionale, è stata sviluppata un'originale procedura di integrazione dei risultati forniti dalle diverse metodologie di rilevamento, cioé livellazioni, GPS differenziale ed in continuo, interferometria satellitare convenzionale (InSAR) e interferometria su riflettori permanenti (IPTA), in modo da superare i limiti di ogni singola tecnica. Tale sistema di monitoraggio integrato (SIMS) è stato applicato per ricostruire gli spostamenti verticali del territorio nel decennio 1992-2002, con elevata risoluzione spaziale e precisione verticale millimetrica.
    Description: Published
    Description: Mestre-Venezia
    Description: 6A. Monitoraggio ambientale, sicurezza e territorio
    Description: open
    Keywords: Subsidenza ; Venezia ; Livellazioni ; GPS ; Interferometria SAR ; SIMS ; 04. Solid Earth::04.07. Tectonophysics::04.07.99. General or miscellaneous
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: Conference paper
    Location Call Number Limitation Availability
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  • 2
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: Anthropogenic land subsidence has widely been affecting the Veneto Region, northern Italy, since the past century. Groundwater withdrawals for industriai, domestic, and agri cultura! uses, exploitation of minerai water, thermal water for health treatment, methane-bearing water, and peat oxidation in reclaimed farmlands produced a land settlement varying in time and space throughout the area. Moreover, natural consolidation of the Quaternary deposits and tectonics of the pre-Quaternary basement contribute to increase ground surface lowering. Different survey techniques, with different characteristics; have been adopted to contro! land subsidence. To overcome the limits that characterize each single method and to enlarge the knowledge on regional land subsidence, an integrated monitoring method has been designed to accurately and reliably keep land movements under contro! in the study area. We combine five earth observation techniques, i.e. spirit leveling, Continuous Global Positioning System (CGPS), Differential GPS (DGPS), Interferometric Synthetic Aperture Radar (InSAR), and Interferometric Point Target Analysis (IPTA), together over about the last ten-years, and homogenized and integrated their results in both the time and space domains. The application of this Subsidence Integrated Monitoring System (SIMS) provides a new complete and dependable picture ofthe vertical displacements in the Veneto Region never available before.
    Description: Published
    Description: vol. I, pag. 435-444
    Description: 1IT. Reti di monitoraggio e Osservazioni
    Description: open
    Keywords: monitoring ; leveling ; GPS ; remote sensing ; data integration ; Veneto Region (Italy) ; 05. General::05.08. Risk::05.08.02. Hydrogeological risk
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: book chapter
    Location Call Number Limitation Availability
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  • 3
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: La perdita altimetrica totale nell’area veneziana, riferita al livello medio del mare (relative sea level rise), valutata nel corso del XX secolo in circa 23 centimetri, è notoriamente dovuta a cause diverse, ovvero la subsidenza geologica, quella indotta dall’estrazione d'acqua dal sottosuolo per uso prevalentemente industriale (concentrata in alcuni decenni al centro del periodo), ed infine la crescita del livello marino. La ricerca sulla subsidenza di Venezia concluse la prima complessa fase negli anni ’90, dimostrando, tra le altre cose, l’arresto del processo antropo-indotto e registrando negli anni ’70 una esigua ma indubbia inversione (rebound) a seguito della ripressurizzazione naturale del sistema acquifero. La stabilità del centro storico veneziano è stata confermata nel 2000 da un monitoraggio integrato con misure topografiche, satellitari e mareografiche. La subsidenza ha comunque provocato 10-14 cm di abbassamento della città che, per le caratteristiche geomeccaniche del sottosuolo, risulta pressoché irreversibile. Gli studi più recenti sono stati condotti alla scala dell'intera area lagunare veneziana. Sono state analizzate le cause naturali e antropiche della subsidenza e sono stati messi a punto sistemi di monitoraggio innovativi. In particolare è stato sviluppato un originale sistema di monitoraggio integrato che utilizza diverse metodologie di rilevamento quali livellazioni, GPS (differenziale ed in continuo), interferometria satellitare convenzionale (InSAR) e interferometria su riflettori permanenti (IPTA). Il sistema è in grado di fornire risultati sia in specifiche aree urbane di interesse che a scala regionale, con elevata risoluzione spaziale e precisione verticale millimetrica. Esso è stato applicato per ricostruire gli spostamenti verticali del territorio nel decennio 1992-2002, ed ha confermato la stabilità delle aree centrali del bacino lagunare, ivi compresa la città di Venezia, evidenziando invece la gravità del processo in atto in diversi centri urbani di terraferma e nei litorali turistici. Stime attendibili sulla tendenza eustatica sono state calcolate su serie storiche secolari, cioè sufficientemente lunghe da non risentire di variabilità e ciclicità di breve periodo, non significative nella valutazione di tendenza. Per l'ultimo secolo l’innalzamento del medio mare in Alto Adriatico è stato calcolato in circa 1.20 mm/anno sulle serie storiche mareografiche, ad esempio, di Trieste. Analisi statistiche di dettaglio hanno verificato la presenza di un unico trend lineare per Trieste stessa, sebbene con un andamento oscillatorio sul breve periodo, ma non per Venezia dove, in concomitanza con il periodo influenzato dalla subsidenza antropica, il livello del mare esibiva una apparente crescita anomala significativamente più elevata di Trieste. E' stata ampiamente verificata la presenza di fluttuazioni del livello marino che a Venezia hanno una ciclicità dell’ordine di 20 anni, per cui si presentano andamenti tendenziali estremamente variabili al variare della finestra temporale assunta per il calcolo: tra 1.97 mm/anno sui 35 anni dal 1973 al 2007 a -2.64 mm/anno negli ultimi 6 anni. Una stima affidabile dell’andamento tendenziale del livello medio del mare può essere pertanto eseguita solo se si dispone di un periodo di misure della lunghezza di almeno 2 – 3 volte la fluttuazione caratteristica, e non certo confrontando medie quinquennali/decennali. Questo dà un'idea di quale cautela sia necessaria nelle valutazioni, e per il territorio veneziano in particolare. Con tutt’altra angolazione, il confronto tra la frequenza delle macchie solari e quella dei sovralzi di marea di origine meteorologica (che alla fine dei conti determinano le inondazioni) evidenzia la forte correlazione riscontrata negli ultimi 40 anni tra i due fenomeni: la spiegazione di questo è completamente da investigare.
    Description: Accademia Nazionale dei Lincei
    Description: Published
    Description: Accademia Nazionale dei Lincei, Roma, Italy
    Description: 6A. Monitoraggio ambientale, sicurezza e territorio
    Description: open
    Keywords: Venezia ; Subsidenza ; Eustatismo ; Relative Sea Level Rise ; Interferometrria SAR ; GPS ; Livellazioni ; 05. General::05.08. Risk::05.08.99. General or miscellaneous
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: Poster session
    Location Call Number Limitation Availability
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